Il 12 febbraio 2020 la 3A dell’I.C. Maria Capozzi ha presentato alle altre classi dell’istituto due brevi spettacoli teatrali sul tema del bullismo e tre alunni della I A hanno recitato poesie scritte da loro sul tema. E’ un argomento importante e molto attuale, e riguarda ognuno di noi.
Noi alunni delle classi 2F e 2H, dopo avere assistito allo spettacolo, abbiamo provato a mettere insieme le nostre sensazioni e le nostre riflessioni. Ci siamo riuniti, abbiamo discusso, ci siamo raccontati e abbiamo condiviso esperienze. Poi, ognuno ha scritto qualcosa. E alla fine, i professori, hanno messo insieme le nostre parole trasformandole in un unico messaggio.
Intanto, vogliamo dire che i ragazzi sono stati davvero bravi, e secondo noi (ma anche secondo gli insegnanti presenti) hanno interpretato molto bene i ruoli dei bulli e delle loro vittime. E così, il messaggio che volevano trasmetterci, è passato in modo totale.
Attraverso le battute degli attori, ma anche attraverso le parole dette dagli insegnanti, abbiamo capito che un bullo è una persona fragile e ha bisogno delle attenzioni che nella sua vita non ha mai ricevuto. Nel finale, bellissimo, delle due scene, non esistono più colpevole e innocenti, ma persone che hanno bisogno di aiuto.
Il bullo è qualcuno che ha vissuto cose brutte, pesanti, che gli hanno complicato la vita e poi lo hanno portato a trasformare il proprio comportamento verso gli altri. La rabbia che ha accumulato, una volta cresciuto, può scaricarla sugli altri. Senza rendersi conto, spesso, che sta facendo del male.
E allora, cosa possiamo fare noi ragazzi? Intanto renderci conto che gli altri hanno una sensibilità e che chiunque può essere una vittima. Anche uno scherzo può essere l’inizio di un atto di bullismo, e questo può accadere, a volte, senza che ce ne rendiamo conto. E poi non restare indifferenti quando ci accorgiamo di qualcosa. Perché in questo modo, non solo non aiutiamo nessuno, ma ci rendiamo complici di quelle azioni brutte che vorremmo combattere. E allora, la prima cosa da fare, è parlare con un adulto, genitore o insegnante, e insieme con lui decidere cosa fare. Perché denunciare un atto di bullismo, significa aiutare due persone: il bullo e la sua vittima.
Alla fine, gli alunni della 2E hanno cantato una canzone: “Billy Blu” di Marco Sentieri. E’ una canzone bellissima, che affronta con delicatezza, ma in modo chiaro e fermo, il tema del bullismo. Ci siamo commossi tutti. E dentro quelle parole, ognuno di noi ha giurato a se stesso che non sarà mai complice di un bullo.
Gli alunni delle classi 2F e 2H